5e. I suoni degli anni Novanta: autenticità ed espressione personale

(v) Amina Srarfi e El-'Azifat

Nel marzo del 1992, la premiata violinista e antesignana fra le direttrici di conservatorio, Amina Srarfi, ha sfidato l'egemonia maschile delle sezioni strumentali dei gruppi del Rashidiyya e della radio formando un ensemble interamente femminile, "El-Azifat". Tale ensemble adotta un repertorio che include il ma'luf e altre composizioni tradizionali conosciute come turath (patrimonio), e rivendica il fatto di essere "la prima orchestra completamente femminile della musica orientale e tunisina in Tunisia e nel mondo arabo nel suo complesso" (anon. 1998).

Srarfi riconosce che i gruppi interamente femminili di cantanti e strumentisti professioniste erano soliti intrattenere il pubblico femminile delle celebrazioni matrimoniali fino all'inizio del Ventesimo secolo e ritiene che il suo ensemble continui tale tradizione. Comunque, visto che "El-'Azifat" propone esecuzioni pubbliche per auditori misti, e che i componenti hanno avuto una formazione nei conservatori ed una erudione musicale, e soprattutto che svolgono professioni al di fuori della musica, l'ensemble è di certo senza precedenti. Esso è composto da circa 12-15 donne in costume tradizionale che suonano gli strumenti tipici dei gruppi arabi maschili come violini (di solito numerosi), 'ud, qanun, nay, contrabbasso, darbukka, tar e talvolta pianoforte, in differenti combinazioni; le strumentiste ricorrono alla notazione e svolgono anche la parte corale. Non vi è voce solista. "El-'Azifat" suona in concerti e festival in tutta la Tunisia e ha fatto numerosi viaggi all'estero, in Europa, Nord America e in Medio oriente.

Poster pubblicitario del compact disc "El-Azifat"

 

Il gruppo, in generale, è specializzato nel repertorio già preferito dal padre di Srarfi, Kaddur Srarfi. Oltre al ma'luf, questo comprende canti popolari di compositori tunisini precedenti agli anni Settanta e adesso considerati "tradizionali". "El-'Azifet" preferisce le chansons franco-tunisine degli anni Venti e Trenta in un dialetto misto di francese e arabo tunisino; canti dello stesso periodo dei cantanti ebraici Shaykh El-Efrit e Habiba Msika; le canzoni di Hedi Jouini, caratterizzate da influenze zigane e spagnole, compreso l'uso delle nacchere; e canzoni dei 'migliori' compositori del Rashidiyya come Khemais Tarnane, Muhammad Triki, Ali Riahi, Salah el-Mahdi e Kaddur Srarfi.

"Vous dansez madame"
Canzone franco-tunisina del compositore veterano Rashidiyya Muhammad Triki (d. 1991) El 'Azifat
(mp3 file, 290 kb, 1.12 min)

Secondo Srarfi la finalità di "El-'Azifat" è duplice: in primo luogo, esso prova che una donna islamica del Medio Oriente può suonare o cantare al pari del suo corrispondente maschile (un fatto, ella sostiene, che gli uomini tunisini non riconosceranno mai); e secondo, dimostra che si può avere successo indipendentemente dagli uomini. Deriso da alcuni come trovata pubblicitaria, o più specificatamente, come stratagemma istituito per presentare una immagine liberata della Tunisia al pubblico straniero, "El-'Azifat" svolge un ruolo unico e discutibilmente necessario nella musica tunisina. Come ha osservato L. JaFran Jones, "in Tunisia come altrove in Medio Oriente, le donne sono cantanti, mentre la musica strumentale e la composizione musicale sono dominio degli uomini" (Jones 1987:177). Nonostante dispongano delle stesse opportunità di formazione nei conservatori, dove le strumentiste raggiungono i medesimi livelli dei loro colleghi, difficilmente donne strumentiste o direttrici d'orchestra sono stati accettate nei principali gruppi di professionisti o specialisti, soprattutto quelli della radio e del Rashidiyya.

In risposta ai suoi detrattori, Srarfi sottolinea che a differenza dei gruppi della radio, del Rashidiyya e di altri gruppi specializzati, "El-'Azifat" non riceve alcun sussidio dal governo (13). E lungi dall'essere un espediente pubblicitario, sembra aver dato avvio ad una tendenza: dopo la sua istituzione, diverse componenti del gruppo se ne sono andate per fondare dei loro gruppi interamente femminili.


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