Sebbene il mediterraneismo entri a far parte del discorso pubblico israeliano a partire dalla fine degli anni cinquanta in relazione alle caratteristiche della cultura che stava formandosi nello stato di Israele, la sua presenza in Israele si intensificò negli anni novanta, quando gli sviluppi geopolitici ed economici connessi al processo di pace in Medio Oriente, come per esempio il processo di Barcellona, misero Israele in relazione più stretta con l'Unione Europea e con gli stati arabi del Nordafrica, grazie a un accordo di associazione euromediterranea (Modena Terracini, 1999). Il Mediterraneo divenne un'utopia, sia geografica che culturale, in cui la società israeliana e la sua nuova cultura tentavano di trovare una propria posizione entro un contesto geopolitico e culturale di più ampio respiro.

A partire dagli anni ottanta, la proliferazione del mediterraneismo nel discorso accademico e pubblico in Israele conobbe una fase di arresto (Shavit, 1994:314). E' interessante notare che molti autori, provenienti da campi accademici diversi, quali l'antropologia e gli studi culturali che hanno a che fare col dibattito mediterraneista in Israele, spesso citino la musica come il campo nel quale questo concetto possa essere pienamente afferrato. Per esempio, alcuni degli articoli pubblicati nel numero speciale del Journal of Mediterranean Studies dedicato a Israele fanno riferimento anche alla musica. Per esempio, Shavit afferma che "la musica è l'unico tipo di creazione artistica (in Israele) cui siano state attribuite caratteristiche distintive 'mediterranee'" (1994:316). Egli evidenzia, a ragione, come il termine "mediterraneo" in Israele sia stato applicato a tipi diversi di musica in contesti storici e sociali diversi (Shavit 1994:316-7).