5b. I suoni degli anni Novanta: autenticità ed espressione personale
(ii) Il club di Tahar e Zied Gharsa, e la discendenza di Shaykh Khemais Tarnane
Nella Tunisi di oggi, per i musicisti e per gli ascoltatori, Tahar Gharsa è l'indiscusso baluardo dell'autenticità del ma'luf e delle tradizioni ad esso collegate. Nato nel 1933, Gharsa è stato studente del Rashidiyya dove è diventato l'allievo prediletto del primo direttore del coro, Shaykh Khemais Tarnane (morto nel 1966). Preminente autorità del ma'luf della sua generazione, Tarnane è stato il mentore di d'Erlanger e ha suonato l''ud 'arbi nell'ensemble che è andato al congresso del Cairo. Inoltre è stato la principale fonte delle originarie trascrizioni del Rashidiyya e uno dei principali compositori del gruppo. Tra gli intenditori del ma'luf, Tahar Gharsa viene considerato l'"erede" di Khemais Tarnane.
La reputazione di Gharsa come garante di autenticità si basa non tanto sull'effettivo contenuto melodico delle sue versioni ma piuttosto su aspetti specifici del suo stile vocale e strumentale. Fra questi vi sono una adeguata pronuncia tunisina delle singole parole, la divisione delle sillabe secondo l'uso tunisino (e marcatamente diverso rispetto a quello egiziano), le sfumature dell'articolazione vocale e strumentale nonché i particolari dell'abbellimento melodico. Eccezionalmente per un musicista della suo calibro, formatosi al Rashidiyya e collegato con l'establishment musicale del periodo successivo all'indipendenza, Gharsa ha perseguito con coerenza una carriera indipendente, dirigendo piccoli gruppi di strumenti solisti che eseguivano repertori tradizionali tunisini, compreso il ma'luf, in occasioni private come matrimoni e cironcisioni, e in luoghi di incontro informali quali caffè e hotel, evitati dal Rashidiyya perché "plebei". Tahar canta da solo, accompagnandosi con l''ud 'arbi. Noto per le sue registrazioni radiofoniche e per i concerti dal vivo, egli non ha mai fatto una incisione commerciale come solista.
Quando ho incontrato Gharsa per la prima volta nel 1983, mi ha detto che il suo mentore, Khmais Tarnane, gli aveva insegnato molti brani che erano sconosciuti ai gruppi del Rashidiyya e della radio. Non tutti erano pubblicati in Al-Turath e rispetto a quelli che lo erano le versioni di Tarnare presentavano variazioni nelle melodie e nei testi. Tahar credeva che un giorno o l'altro egli stesso avrebbe avuto l'opportunità di portare alla luce questo repertorio sconosciuto. Nel frattempo, insegnava le versioni di Ternane al suo più giovane e dotato figlio Zied, che egli pensava gli sarebbe succeduto come maestro del ma'luf. Nel 1999, Tahar Gharsa, insieme con suo figlio Zied, ha fondato un conservatorio privato e un club di ma'luf in una villa ad El Manar, un sobborgo di Tunisi. Il club si incontra il venerdì sera dalle 18.30 alle 21.30 circa, nel suo spazioso studio al piano superiore. Un angolo, arredato con della pesante mobilia in mogano che comprende un sofà dorato di felpa rossa con poltrone uguali, crea un'atmosfera più familiare che istituzionale; questa viene rafforzata da un grande giradischi antico con il corno di ottone e da fotografie di personaggi leggendari del ma'luf disposte qua e là sulle pareti tra ritratti di famiglia. Suonando l''ud 'arbi, Tahar si siede sul divano, dietro a un tavolino basso, mentre il suo gruppo di cinque o sei suonatori si distribuisce a semicerchio attorno a lui; tra di essi vi è il figlio Zied alla viola. Nella parte opposta dello studio si dispone una ventina di assidui frequentatori del club, seduti in file di sedie scolastiche con tavolette pieghevoli. Si tratta di uomini e donne di diversa età e professione, ciascuno dei quali si è avvicinato a questo particolare club per il suo amore verso il ma'luf.
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