Difesa ed illustrazione del
principio del piacere
Mentre il Raï del lamento, della coscienza sventurata, si basa su di un discorso moralista (o in altre parole religioso, che si riferisce alle norme del passato), un discorso concomitante compare nel corso del compianto: amorale, non richiede giustificazione, incita alla trasgressione, e elogia l'amore fisico libero e ugualitario, l'alcool, ed i piaceri provati dall'assemblea di bevitori. La contraddizione tra questi due discorsi non disturba né la cantante né gli ascoltatori. Anzi, il Raï non ha mai esitato a giustapporre invocazioni a Dio, al Profeta ed ai santi coll'evocazione di pratiche condannate inequivocabilmente dalla religione, trasformando così questa stessa dissonanza in una delle caratteristiche dei suoi contenuti. In effetti l'aura solforosa che avvolge il Raï deriva dalla mescolanza intima di ideologie incompatibili, molto più che dalla natura piuttosto cruda dei suoi testi. Un'altra mescolanza causa un effetto atipico: quello degli spazi in cui si iscrive la canzone Raï. Il proibito si manifesta attraverso l'acquisizione di autonomia degli spazi; la trasgressione si basa, in parte, sulla confusione tra spazio maschile e femminile e tra spazio pubblico e privato. Il fatto che le donne esprimano i propri desideri in maniera diretta è comunque alquanto sovversivo: parlano del corpo maschile e fanno inventari erotici, lodano il libertinaggio femminile e l'epicureismo misto; in breve, si prendono il diritto di presentare un controdiscorso in una zona relegata all'emozionale, ai confini della cultura popolare, senza chiedere scusa e nonostante l'affermazione incessante dell'impasse esistenziale e del malessere. Il tono della provocazione può essere a volte leggero e la materia trattata apparentemente insignificante; di fatto è invece cruciale. A volte l'umorismo ne viene a far parte:
Altre volte si fa uso di un tipo di ironia più pungente:
Quindi nella stessa canzone:
Ma la provocazione può essere più diretta:
La cantante si presenta come capro espiatorio delle trasgressioni femminili, come redentrice delle peccatrici, ma anche come rammendatrice di strappi nella moralità, come si è visto in una sezione precedente.
Gli uomini possono sì prendere l'iniziativa, ed hanno il potere di prendere decisioni sessuali, ma così possono anche le donne. L'uomo diviene perciò oggetto di desiderio da cui si delinea un ideale fisico.
Il canto è un invito all'unione con quest'uomo dal fisico imponente.
A volte l'erotismo è più torrido.
Lo si può esprimere sotto forma di metafora.
Un'espressione di valore reciproco riassume la relazione egualitaria, riuscita. La si deve intendere in senso sessuale.
Il libertinaggio è accompagnato da una concezione della vita gioiosa e libera. Questi liberi individui formano delle belle assemblee.
Tali piaceri sono correlati all'alcool:
Può anche costituire il piacere supremo.
La canzone di elogio al bere può andare ben oltre, come nella canzone di Rimitti:
Rimitti non teme nulla. Come si è visto, è dotata di una vitalità esuberante e di un profondo senso della rivoluzione.
Pilastro del Raï negli ultimi cinquant'anni, essa è riuscita, come s'è visto in precedenza, a gestire la sua carriera canora sottolineando alcuni aspetti della sua vita privata che sarebbero in genere motivo di duro giudizio e posizioni rigide; è divenuta così l'emblema vivente dei temi emozionali del Raï. La regina del Raï, Chikha Rimitti in due stili diversi, tradizionale e moderno: Yedegdegni
(Lui mi importuna) (wav file: 254
kb) Bisogna comunque cercare altrove quella sorta di manifesto generale del tipo di individualità femminile che trionfa nel Raï. Ciò è evidente per esempio nel matsalunis "non chiedetemi di spiegar(mi)", interpretato da Zahwaniya, che ha goduto di successo per diversi anni, e di cui ho già fornito un ampio estratto,
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