2.a Le "Razzioni di lu mètiri"
Il rituale del "ringraziamento", o delle 'razzioni di lu metiri (orazioni della mietitura), è un procedimento complesso. Ricordo innanzitutto che i mietitori erano organizzati in "opre" o "squadre" formate perloppiù da sette uomini, uno dei quali aveva il compito di caposquadra.
Il ringraziamento si eseguiva dopo la breve pausa per il secondo pasto della mattinata, intorno alle ore 9,30, e aveva una durata di almeno venti, trenta minuti -- la durata poteva variare a seconda del numero dei componenti la "squadra" di mietitori e anche della voglia dei lavoratori o della lunghezza delle diverse razzioni (orazioni).
L 'intero rituale è scindibile in cinque sezioni, sempre presenti, ma variabili nella durata da una esecuzione all'altra [1]. La prima di queste sezioni è l'invito del caposquadra a pregare: Annamu, picciotti, iazzamu la menti a Diu, ogn'ura ogni mumentu! (Andiamo, ragazzi, rivolgiamo la mente a Dio, ogni ora e ogni momento!). Seguono le orazioni del raccoglitore -- in genere un invito a ricordare i propri morti o a recitare preghiere in onore dei santi o della Madonna -- che conclude solitamente passando la parola ai mietitori e indicando il lato della fila da cui cominciare: Attacca, spada! La terza sezione, quella forse più interessante dal punto di vista etno-antropologico, è quella delle orazioni dei mietitori. Cominciando dalla persona indicata dal raccoglitore, capu di spata o capu di biccheri, i mietitori si susseguono uno dopo l'altro nelle recitazioni (Cumpagnu ti mannu lu Signuri - Binvinutu a quannu veni! - Compagno, ti mando il Signore - Sia benvenuto quando viene!) percorrendo vocalmente la fila per tre volte, da destra a sinistra, da sinistra a destra e da destra ancora a sinistra o viceversa. Questa parte si conclude ripassando la parola al raccoglitore per la preghiera finale, in genere un inno a Dio e alla Madonna. Diversamente dalle orazioni e dalla conclusione del raccoglitore, che sono sempre delle preghiere, le orazioni dei mietitori potevano avere carattere religioso o no, essendo ognuno libero, su modelli recitativi o d'intonazione prestabiliti, di eseguire brani ispirati al Vangelo, alle vite dei Santi o a episodi della Passione di Cristo o ancora di rivolgersi ai compagni in tono ironico o con versi di scherno. Alla conclusione del raccoglitore seguiva la richiesta del vino che era sottolineata da interventi solistici o corali dell'intera squadra di mietitori. Orazioni della mietitura (mp3 file)
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