4. Conclusione
Vorrei concludere con alcune annotazioni sui repertori esaminati in questo articolo. Ho osservato come, in alcuni casi, le espressioni musicali tradizionali siano ancora estremamente vive e come i processi di urbanizzazione, la modificazione della vita sociale e delle attività economiche non ne abbiano sempre intaccato la vitalità. Questo è accaduto soprattutto per quei rituali legati a precise occasioni festive in cui l’elemento spettacolare e il coinvolgimento della comunità sono molto forti, come nella festa dei Giudei di San Fratello o nei riti della Settimana Santa. Il complesso rituale musicale legato alla lavorazione del grano è invece ormai definitivamente scomparso, insieme all’occasione lavorativa che lo determinava. Le fasi manuali della lavorazione del grano, oggi sostituite da processi meccanici, erano l’occasione che permetteva ai lavoratori di diverse aree dell’isola lo scambio di “conoscenze”, favorendo non solo la circolazione dei repertori ma anche la formazione di un nuovo repertorio comune alle diverse tradizioni. Per quanto riguarda le tradizioni legate al tempo del Natale, lo stato di conservazione del repertorio appare diverso e differenziato. Alcune manifestazioni, come ad esempio le Novene degli orbi, sono pressoché scomparse, mentre abbastanza vitali risultano, anche in questo caso, i canti legati ai riti liturgici e quelli legati alla questua augurale. Ancora molto diffusa è la pratica di suonare nelle case davanti al presepe brani per zampogna o per piccoli complessi strumentali. La considerazione dei repertori musicali impiegati nelle occasioni viste ha messo in luce inoltre i risultati delle ricerche più recenti sulla Sicilia. Fino a una decina d’anni fa si pensava che nell’isola fosse diffuso e praticato quasi esclusivamente il canto lirico e monodico (cfr. Leydi 1973) e che l’esistenza di alcuni repertori a più voci in alcune ristrette aree dell’isola fosse un fatto sporadico e circoscritto. Al contrario, come si è visto nel corso di questo articolo, le ricerche sul campo più recenti hanno dimostrato come l’adozione del canto polivocale sia diffusa su quasi tutto il territorio dell’isola e sia ancora oggi una modalità espressiva estremamente viva. Il nostro viaggio musicale in Sicilia termina dunque qui: dopo averci condotto attraverso realtà territoriali diverse e a volte contrastanti, ci ha guidato anche lungo quei sentieri che percorrono trasversalmente le rispettive realtà culturali. E’ su questo cammino che si cela, ancora oggi, l’elemento vitale intrinseco alla tradizione siciliana: elemento che ne determina, in ultima analisi, il perpetuarsi o il progressivo abbandono. |