2. Panorama storico -
intuizioni etnomusicologiche
Il ricercatore e collezionista ceco,
Ludvik Kuba, fu il primo ad annotare motivi cromatici e
melodie strumentali provenienti dall'entroterra dalmata
(Kuba 1899: 4). Kuba fece una distinzione fra samacko
and putnicko - - il canto assolo e il canto a due
voci, maschile e femminile, caratterizzato da intervalli
cromatici piuttosto evidenti, una prevalenza di seconde,
unisono e terze minori. Kuba fece anche attenzione alle
nuove forme emergenti di transizione nelle quali
"tutta la confusione riguardo al ritmo e alla
periodicità viene spazzata via e un trillo senza fine
cede il passo ad una nota piena e mozzata", e alla
comparsa di un canto nella scala maggiore temperata (Kuba
1899: 8). Jerko Bezic condivise questa opinione (Bezic
1968: 213) alla fine degli anni '60, indicando
l'esistenza di due mondi musicali paralleli, cioè di una
bi-musicalità - l'accettazione di nuovi influssi e, allo
stesso tempo, il mantenimento dei modi esistenti di far
musica.
Il termine ojkanje usato per descrivere il modo del canto di questa regione, fu promosso dal musicologo e compositore Antun Dobronic (1915: 1). Secondo Dobronic, ojkanje (oykanje) è il "linguaggio musicale" nel quale "non c'è segno di intervalli chiaramente definiti", a differenza della musica urbana con la sua "natura embrionica e i suoi amorfismi" (Dobronic 1915: 2). Ojkanje Ojkanje è il termine locale per il tipo di musica caratterizzata dal canto sulla vocale o o sulle sillabe oj (oy), aj (ay), o ej (ey) che si può trovare nella maggioranza dei generi musicali di questa regione. Dobronic considerava ojkanje come un "canto non temperato", sostenendo che questo modo di cantare rappresentava "la fase più primitiva della nostra arte musicale [croata]" (Dobronic 1915: 3, 25). La teoria che il canto ojkanje sia probabilmente pre-slavo - uno strato illirico nella musica tradizionale - è sostenuta anche nel lavoro di Cvjetko Rihtman (Rihtman 1958: 99). Anche Jaap Kunst, nel suo studio delle relazioni storiche e culturali fra i Balcani e l'Indonesia, suggerisce l'ipotesi che lo strato culturale al quale appartiene l'ojkanje faccia parte dell'antica "cultura neolitica-megalitica", la quale è "più antica della cultura sumera e babilonese, illirica e greca, più antica della cultura slava, indiana, cinese ed araba" (Kunst 1953: 310). |